Libertà, violenza e controllo nel capolavoro distopico di Burgess
Ci sono libri che lasciano addosso un brivido difficile da scrollarsi di dosso. A Clockwork Orange è uno di questi. Burgess, con una lingua inventata e personaggi indimenticabili, ci porta dentro un futuro che sembra sempre più vicino, fatto di giovani ribelli, violenza gratuita e governi pronti a tutto pur di controllare le persone. È un romanzo che mette a disagio, ma proprio per questo resta vivo e attuale: ci obbliga a guardare in faccia la domanda più scomoda di tutte, quanto valga davvero la libertà.
Riassunto in 155 parole
Alex è un ragazzo che vive di notti folli, violenza e musica classica. Con la sua banda semina terrore per le strade, finché un arresto non cambia la sua vita. In carcere diventa la cavia perfetta di un programma di “rieducazione”: la tecnica Ludovico, un condizionamento che lo rende incapace di fare del male. Ma non è più lui: non sceglie, subisce.
Uscito, scopre un mondo che lo rifiuta. Gli amici lo hanno tradito, i genitori lo hanno dimenticato, le vittime lo inseguono. È un fantasma di se stesso, privo di ogni volontà. Quando il governo, temendo scandali, decide di restituirgli il libero arbitrio, Alex torna a essere libero di scegliere… anche il male.
La domanda resta sospesa: meglio un uomo libero di sbagliare o una “macchina arancione” costretta al bene?
Scheda didattica
- Autore: Anthony Burgess
- Anno: 1962
- Genere: Romanzo distopico
- Contesto: società postbellica, riflessione sul potere e sul controllo
Temi principali:
- Libero arbitrio e condizionamento
- Gioventù e violenza
- Politica e manipolazione
- Responsabilità individuale
Personaggi chiave:
- Alex: protagonista ribelle e contraddittorio
- Dim, Georgie, Pete: la sua banda
- Il Cappellano: voce critica del sistema
- Funzionari governativi: incarnazione del potere
Messaggi educativi:
Non esiste bene senza possibilità di scelta: privare l’uomo della libertà significa togliergli l’anima.
Adattamenti cinematografici
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Arancia Meccanica, regia di Stanley Kubrick (1971)